sabato 19 settembre 2020

Il 2020 e l'inatteso COVID-19

 

Ho scritto questo post su un foglio di carta dovuta a una voglia di staccarmi un po dall'essere sempre collegato e connesso dal mio utile iPad ma anche dal fatto che così utilizzo e quindi riciclo questi fogli ormai destinati alla pubelle. Ormai la parola riciclare fa parte di tutte le mie azioni quotidiane a cui posso applicarlo. Il tanto tempo libero dovuto all'isolamento obbligatorio a livello mondiale impostaci da questo invisibile ma ben presente virus Covid-19 chiamato nemico che poi non è nemico ne amico come ormai è diventato killer lo squalo quando killer non lo è, insomma questo virus della famiglia dei Coronavirus mi ha lasciato tra le mani una enorme quantità di tempo libero dandomi l’occasione di fare cose che ho rimandato negli ultimi anni per via della mia lontananza lavorativa e il ritmo frenetico della vita. Ho passato tanto, ma ancora poco tempo con
Macline a partire dalle 6 del mattino in faccia al televisore a seguire ed esercitare il programma fitness tutto ivoriano “on est en forme” con coach Konan e coach Bea,  due sedute di 30 minuti tra un misto di step aerobica e zumba, poi via alla piscina nel nostro compound sempre libera dovuta alla presenza, ma dovrei dire assenza dei numerosi uffici. Una doccia e via nell'organizzare la giornata tra una bella insalatona e un piatto cucinato a turno tra le tante scorte fatte da Macline anche prima del mio arrivo ad Abidjan venerdì 13 marzo seguendo ahimè le notizie terribili del diffondersi della pandemia prima dalla Cina, dopo l’Italia, poi in tutta l’Europa e nel mondo intero infine. Siamo rimasti in questo stato di totale isolamento per più di tre mesi. Volati ! Ho riscoperto la lettura e come non poteva mancare di rileggere “Un Uomo” della sempre amata Oriana Fallaci. Ho passato anche parecchio tempo in cucina e non solo a cucinare i maccheroni come mi chiamano sovente all’estero ma bensì a partire dal petit déjeuner con “les Madeleines” alle mele, al cioccolato e al miele quest’ultimi autentici ivoriani come anche la marmellata al mango e papaia. Buonissime ! Pasta al forno con un discreto ragu' e le tagliatelle ai gamberoni il piatto preferito da Macline che a sua volta ha preparato i suoi gustosi cibi: sauce arachide, souce graine con pesce fresco per non parlare del squisito cous-cous cosi pieno di légumes di aromi, spezie e questo rigorosamente con del mouton la sola carne che ci permettiamo a parte il lardon fume' per la mia immancabile carbonara. Ma anche tante verdure come il gratin de chou-fleur o gratin de pommes de terre al forno.

Tutto cibo fresco ma senza lasciare nulla al caso, infatti grazie alla sempre disponibile Martine che procedeva agli acquisti per poi lascare il tutto sulla soglia, anzi in un piccolo sgabuzzino giusto a fianco della porta d’entrata di casa e tutto questo non senza immaginare che i sacchetti brulicassero di questi invisibili granuli pronti ad attaccarci. Per non parlare di baciare qualcuno! Praticamente ci siamo abituati a tenere a due metri di distanza chiunque. Come sarà ri-socializzarci una volta debellato il virus? Entreremo in un qualsiasi negozio e vedendo altri clienti diremo: Essere Umani !Che dire di tutti quei virologhi, dottori epidemiologi, esperti a riempirci di notizie sia in vari programmi tv e decine di video su youtube e o articoli speditemi da amici, parenti e conoscenti sui vari social e devo dire che alla fine mi hanno creato piu confusione che chiarezza. I programmi si sussegivano uno dopo l’altro e anche cambiando canale il soggetto era solo e sempre uno il Coronovarius e questo in italiano in francese e canali inglesi compresi, a un certo punto pensavo di essere diventato specialista in biologia virale, in epidemiologia delle malattie infettive insomma un esperto del sistema immunitario. Ho rivisto anche alcuni grandi studiosi degl anni “80 di cui due Nobel per la ricerca sul virus Hiv. A questo punto e’ bene ricordare che allora con lo scoppiare della diffusione mondiale dell’Aids era cosi’ disperante da “avere” delle proposte concrete nel mettere un timbro “Hiv Positivo” sul passaporto delle persone malate ! Poi non se ne fece nulla, per fortuna. Mentre sto scrivendo quello che mi colpisce e’ che sono passati ben 40 di anni dallo scoppio della paura dell’HiV ma anche per me ! Insomma il Covid si è fatto beffa dei controlli, dei confini e del problema dell’immigrazione e della biometrica fermando il motore mondiale del capitalismo. Quindi se non possiamo impedirlo possiamo almeno immaginare un futuro diverso. Come? Molto semplice come nell’avere uno scopo comune dando la priorità alla sanità mondiale con più ospedali e centri di ricerca. Se penso che l’hanno chiamata guerra ebbene vinciamola questa guerra. Fossi uno dei grandi Presidenti abbandoneri subito tutte  le armi dal valore di miliardi e miliardi di soldi, quelle nucleari piu di tutte e ne sono iper-convinto che che a differenza di un futuro vaccino come fonte di guarigione le armi non guariscono semmai uccidono e più di questo “nemico” invisibile, queste armi distruttrici create dalla razza umana per uccidere altri esseri della stessa razza. Purtroppo non esiste un vaccino che debelli una volta per tutte il virus dell’ignoranza e del pregiudizio. Quindi mi pongo la questione riusciranno i paesi potenti e ricchi a guardare oltre i propri confini e non solo chiuderli al momento del bisogno. Insomma, i Leader mondiali prendano l’esempio di quelli che dopo la fine della seconda guerra mondiale che pianificarono la Carta Atlantica che sarà poi il seme dell’ONU e di seguito da una sua costola nacque il ramo sanitario con l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1946 che sostituì una varietà di piccole organizzazioni internazionali create per dare una risposta negli anni venti del novecento all’epidemia d’influenza manifestatasi nel 1918 in cui morirono 50 milioni di persone nonché le epidemie di tifo e tubercolosi nel dopoguerra. Insomma i virus sono sempre un passo avanti all’uomo e quando ne arriva uno nuovo noi stiamo rispondendo ancora al precedente quindi se la pandemia e’ globale vuol dire che ci vuole una risposta globale. E qui un mio pensiero “se e’ evidente che siamo su questa terra per una qualche missione e secondo me siamo anche cosi’ lontani dal realizzarla, precisando che non so nemmeno esattamente qual’e’, ma nell’ipotesi che comunque tutto questo venga distrutto beh un po di piu’ di uno sforzo comune ci vuole’ ! Nella fase di sviluppo dei vaccini per il Covid 19 possiamo clasificarli in cinque gruppi: Vaccini Dna; Vaccini Inattivi; Vettori Virali; Vaccini Vivi Attenuati; Vaccini a Subunita’. Ognuno di essi viene sviluppato con caratteristiche differenti chi sfrutta materiale genetico chi usa il vettore virale e chi usa lo stesso virus ma indebolito e ci saranno quelli che devo essere somministrati in doppia dose e chi in monodose. In conclusione non tutti i vaccini si nrileveranno efficaci e alcuni saranno bocciati, vedremo, quello che e’ sicuro che io ne farei a meno. Ma viaggiando ........ non ne potro fare a meno. Ma ci sono stati dei lati positivi behhh almeno ad Abidjan dopo le 20 vigeva il silenzio assoluto niente macchine e nessuno per strada insomma una tranquillità dolce che accompagnava le nostre serate sulla terrazza con la nostra lieve musica  di Radio Monte Carlo e i suoi drastici bollettini italiani. Il canto degli uccelli mai cosi forti e numerosi. Il silenzio che malgrado i settemila chilometri di distanza ci univa con il silenzio italiano ma con una differenza ancor piu’ triste con una frase dettami da piu’ italiani “ le sirene delle amulanze sono l’unico suono che rompe il silenzio spettrale sia di giorno che di notte’”. Questo a noi ci e’ stato risparmiato. Di tante cose fatte c’è però una cosa che non sono riuscito a fare, una pennichella pomeridiana ma si vede che per quello non è ancora l’ora ma manca poco. Un grazie di tutto cuore a Macline che tutto in questo periodo di crisi io di crisi non ne ho vissuta !

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