sabato 25 agosto 2012

Il pandino dipinto di blu.

La Panda è un’auto superutilitaria prodotta in tre serie la prima nel 1983, la seconda nel 2003 e l’ultima quest’anno dalla Fabbrica Italiana d'Automobili a Torino (come disse un spettatore che partecipava a un noto programma di quiz per non fare della pubblicità gratuita od occulta, insomma per non pronunciare il marchio FIAT) e che vinse il Premio “Compasso d’Oro”. Quella di mia madre è di colore blu e fa parte della prima serie quella disegnata da Giorgetto Giugiaro. Per essere precisi è quella del restayling avvenuto nel 1986, chiusura centralizzata, finestrini elettrici, allarme, un porta oggetti più grande e della plastica in più.
Perchè parlo della panda di mia madre ? Perchè quest’estate m’ha gentilmente offerto il "pandino" (è il diminutivo con cui lo chiamiamo in famiglia) per andare nella splendida Sardegna via Genova e dopo il traghettamento e lo sbarco a Olbia ha proseguito fino a nord ed esattamente a Palau dove con un'altro più corto traghettamento il pandino è arrivato sull'isola La Maddalena e da qui sull'isola di Caprera a rendere omaggio
al Generale Garibaldi, l'Eroe dei due mondi. Dopo Caprera impossibile andare oltre a parte le Bocche di Bonifacio ! L'ho portata nelle spiaggie di Pittulongu, di Bounte, le Conchiglie, la Spiaggia Bianca, Porto Istana, ed ogni cena mi sono presentato regolarmente con lei. Può trasportare cinque persone come è avvenuto con con l'aggiunta dei simpatici Mario e Annalisa all'11a Sagra del Bovino a Calangianus un paesino all'interno del Gallulerese che sorge su un altopiano di 520 metri il maggiore centro italiano per l'estrazione e la lavorazione del sughero, ma non meno importante la sua sfilata davvero pittoresca nonchè affascinante. Di abbondante c'è stata la tanta gente e il buon vino e il mangiare alla sera. Tutto grazie al pandino che dal livello del mare ai 520 metri piena di affamati prima e di gente piena al ritorno, i tratti veramente pendenti li ha fatti regolarmente in seconda a parte un tratto tutto in prima !!
Ma non l'ho guidata solo io ma anche Giuditta e Michele. Macline no perchè non ha la patente ma mi ha promesso che lo farà ben presto per poterla guidare, comunque a parte quello di guida gli altri posti li ha occupati tutti. Quanta gioia ci ha dato ma voglio pensare che di tanta gioia abbia goduto anche lei da farmi ricordare una storia: Un uomo visita una città straniera e va al palazzo reale, va a vedere il monumento principale e poi la città vecchia dove entra in un cimitero e sulle lapidi legge "Ha vissuto 59 giorni", "Ha vissuto 12 giorni", "Ha vissuto 47 giorni" e si accorge che sono quasi tutte simili. Poco più lontano vede un'uomo vestito tutto di bianco con una barba altrettanto bianca e avvicinandolo gli chiede se fosse un cimitero per bambini. L'uomo gli spiega che che no sono tutti morti in età adulta, quella sulla lapide sono il numero dei giorni che hanno vissuto veramente, quelli in cui si sono goduti la vita. Io non so quanti me ne scriveranno sulla mia, ma grazie al pandino ne ho aggiunto qualcuno in più. Grazie Mà.
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domenica 24 giugno 2012

Un paio di scarpe

Oggi ho compiuto un gesto che se fosse dipeso dal mio cuore non avrei mai fatto. Questa mattina ho gettato un paio di scarpe che mi hanno accompagnato per un lungo periodo della mia vita. Quanta strada nelle mie scarpe, quanti ricordi nella mia mente. Già! Era il maggio del 1983 e per la prima volta della mia vita andavo tutto solo a comprarmi un paio di scarpe e potevo pagarle con i miei propri mezzi. Che soddisfazione. Ero contento ed eccitato allo stesso tempo. Appena le ho viste mi sono innamorato e credo che se anche non le avessi trovate del mio numero ne avrei comprato un numero più grande e mi sarei arrangiato di seguito. Ma quel giorno fui fortunato e appena calzate le sentii perfette, le sentii mie. Le tenni fino a casa dove le mostrai a tutti, come se avessi avuto due piedi nuovi e quando le tolsi, le pulii e le rimisi nella sua scatola decidendo che le avrei usate solo nei fine settimana e nelle occasioni importanti. In quel periodo erano i tempi dei pantaloni a tubo e quindi cercavo di mettere quelli più stretti possibile non tanto per seguire la moda ma perchè lasciavano più vista alle scarpe. Dopo qualche tempo perdettero tale importanza e divennero di uso quotidiano. Intanto mi vantavo con tutti per quelle belle scarpe, talmente tanto che raccontavo che le avevo comprate in un famoso negozio ultra chic ed ultra conosciuto. Ho saputo solo più avanti che quel negozio era un negozio di abiti da sposa per donne. Erano veramente belle e mi sembravano ben fatte e resistenti. In effetti dopo 30 anni posso dire che ne abbiamo fatta di strada insieme. Ora mi è toccato buttarle, non ce la facevano più sia esteticamente che "fisicamente" infatti dopo avergli rifatto le suole forse ben cinque volte di cui anche a Cape Town mentre ero in tour per il Sud Africa, una a Kinshasa e l'ultima qui in Abidjan, oggi sono completamente distrutte. Anche volendo regalarle nessuno le vorrebbe. Perché gettarle e non tenerle come un souvenir ?? Beh un ripensamento l'ho avuto, non riuscivo andare a dormire sapendole in un bidone di uno scantinato come uno scarto qualsiasi di Abidjan, quindi mi sono vestito e sono sceso a recuperarle. Ero contento di rivederle e domani che avrò tempo le pulirò e le rimetterò nella scatola, le porterò di nuovo a casa di mia madre e gli troverò uno spazio in cantina in attesa di tempi .... pardon, di suole migliori.

mercoledì 30 maggio 2012

Un cane, un frutto dolce

Lo scopo del mio ultimo viaggio di ritorno in Italia dopo un'anno di assenza è stata quella di rendere visita alla mia famiglia nonchè agli amici e a qualche parente. Purtroppo il tempo concessomi di giorni di ferie anche se lungo è sempre corto per chi ha tanto da fare e tante persone da incontrare. Ma di tutti quelli incontrati me ne sovviene uno su tutti: Mango. Mango è il nome di un cane, anzi del cane di Nicholas. Chi è Nicholas ?? Il proprietario del cane di nome Mango !! Comunque sia Mango vive una parte della sua vita con Nicholas e l'altra nell'appartamento di mia madre Eugenia. È un cane di piccola taglia più pelo che carne a guardar bene. Se mi ricordo bene Mango è stato adottato una decina di anni fa a Olbia proprio da Nicholas, un trovatello insomma, di quelli buoni che non abbaiano mai, o quasi mai ma che sono il terrore dei "topi" d'appartamento. Il tipo di cane buono che dove lo metti lo ritrovi. Ti segue ovunque come è successo due Natali fa in giro per Milano a fare shopping e su e giù dalla metropolitana e dentro e fuori i negozi. Mango è anche abituato a viaggiare in auto, in traghetto ed in aereo, insomma un cane viaggiatore. Perché mi sovviene più di tutti gli altri ?? Perché una volta ritornato qui ad Abidjan mentre stavo gustandomi un buon e dolce mango ivoriano mi é venuto in mente che quando sono arrivato a casa di mia madre è quello che mi ha fatto le feste più di tutti gli altri,  scodinzolando continuamente, correndo per svariati minuti senza senso e per fermarsi solo  per aggrapparsi alla mia gamba con lo sguardo fisso a cercarmi e con la lingua tremolante fuori dal suo piccolo muso come dopo una corsa, ad aspettare le mie carezze. A dire la verità quando son partito mi ero totalmente dimenticato di lui e non l'ho salutato, come sempre del resto!! Ma sono sicuro che Mango no ! Sono ipersicuro che lui un paio di giretti in camera mia se li sia fatti per cercarmi e quindi ne approfitto per salutarlo ora: Ciao bel cane e buono come i miei di manghi.

martedì 8 maggio 2012

Compleanno......i !

Meno di 24 ore al mio Compleanno. Che emozione. Hai voglia di dire che ogni compleanno corrisponde ad un anno in più (quindi sentirsi dire di essere più vecchi, da quelli più giovani .... che poi col tempo diventeranno anche loro più vecchi ) ma quel giorno per ognuno di noi rappresenta la nascita e quindi i Regalo. In quanto umani un vero Dono di Dio ! Che emozione il giorno più bello nel quale di certo qualcuno chiamerà.
Che emozione ..... ancora qualche ora e poi sarà il mio turno !! Già perchè oggi non è ancora il mio compleanno. Infatti sono nato il 9 Maggio, quindi sarà domani e quindi devo aspettare qualche ora ancora. Oggi è l'8 Maggio e quindi è il compleanno di qualcun'altro. Vediamo se conosco qualcuno ..... ahhhh sii la mia bella cugina Elena, che sciocco !! Lo stavo dimenticando come sempre. Infatti ogni anno al 9 Maggio mi arrivano gli auguri della mia cuginetta seguiti dai miei di contraccambio per i suoi del giorno prima, ma questa volta no ! Questa volta la chiamo e gli faccio gli auguri !! Scusate se interrompo ma devo correre a chiamare mia cugina per dirgli finalmente: Tanti cari auguri e buon compleanno Elena.

mercoledì 29 febbraio 2012

Le stagioni sono cambiate. Tanta volte !

In ogni dove mi sono fermato a vivere per qualche perido ho trovato sempre qualcuno pronto a dire una delle frasi fatte che non vorrei più sentire: Le stagioni sono cambiate, non sono più quelle di una volta. Già quale volta ?? Quindi mi sono informato. L'età della Terra è stimata in circa 4,6 miliardi di anni, la cifra al ribasso dice "solo" 800 milioni di anni. In ogni caso sempre tanti che diventano tantissimi se li rapportiamo a quelli miei come ospite di passaggio. Volendo guardar bene se facciamo un rapporto agli anni della storia umana che va dall'Antico Egitto ad oggi non sono poi tanti. Lo so bene che l'uomo esisteva già anni prima con tanto di clava e dormiva in una grotta ed un giorno ha scoperto il fuoco senza l'uso dell'accendino. Come mi ricordo bene lo stupore che provai quando visitai il National Museum di Nairobi dove all'ultima "vetrina" con i reperti provenienti dall'isola di Rusinga, presso la sponda keniota del lago Vittoria, ci sono i resti di Proconsul un'antenato dell'uomo quadrupede vissuto ben 17 milioni di anni fa. Ero talmente concentrato ad immaginare quel mio lontano parente e all'evoluzione dell'uomo fino a oggi che ho ricevuto il secondo richiamo di chiusura da parte dell'addetto alla sicurezza. Sorry ! Poi c'è un grosso buco fino ai 4 milioni di anni dove sempre in Kenya hanno trovato le tracce del nostro antenato ormai eretto su due gambe l'Homo Erectus, e durante? Non si sa. Questo non vuol dire che abbiamo impiegato 13 milioni di anni per poter stare su due piedi. Io l'ho fatto in due anni, almeno così dice mia madre. Insomma tornando alla storia piu recente che è ben documentata e supponendo di conoscerla quella che parte dall'Antico Egitto, quindi 3000 anni prima di Cristo, fino ai giorni nostri del 2012 (Giulio Cesare, Vichinghi , pirati dei Caraibi e Toro Seduto compresi con le due bombe nucleari purtroppo non come ultime) per un totale più o meno di 5000 anni behhh quelli nostri di dominio sulla Terra sono davvero pochi. Prendiamo ad esempio i Dinosauri un gruppo di rettili che divennero i dominanti tra il Triassico superiore , circa 230 milioni di anni fa fino alla fine del Cretaceo circa 65 milioni di anni fa, che vuol dire che quelle grosse bestie hanno regnato sulla terra per 160 milioni di anni ! Ma che ne sapevano loro della scienza quantistica? Per quello non ne so niente neanche io è che loro non sapevano neanche che esistesse ! Voilà.
Per terminare, la storia climatica della Terra è stata suddivisa considerando intervalli di milioni di anni in Ere Glaciali ed Ere Interglaciali. Sono esistite almeno cinque Ere Glaciali nella storia della Terra. L'Era Glaciale più antica si crede abbia avuto luogo tra 2,7 e 2,3 miliardi di anni fa all'inizio del Proterozoico. In base a questa suddivisione del clima terrestre attualmente è in corso l'ultima Era Glaciale iniziata circa 3 milioni di anni fa e ci troviamo in un Periodo interglaciale, ossia in un periodo di generale arretramento dei ghiacci iniziato circa 10 000 anni fa. Quindi quando qualcuno adesso mi dirà: le stagioni stanno cambiando non sono più quelle di una volta ! Dovrò affermare: si è vero, ma molto molto lentamente, aggiungerei.




L'uomo dice che il tempo passa.
Il tempo dice che l'uomo passa.

lunedì 13 febbraio 2012

Yako !

Ieri sera alle 22,05 d'Abidjan, le 23,05 a Libreville capitale del Gabon e dove si stava giocando la finale della CAN (Coppa d'Africa per Nazioni) tra la nazionale della Costa d'Avorio e lo Zambia il risultato era ancora sullo 0 a 0. Ma ancora per poco in quanto Drogba, il giocatore più conosciuto e vera stella ivoriana, era pronto a battere il calcio di rigore che avrebbe dato la vittoria agli "orange", ormai erano gli ultimi minuti del secondo tempo e sarebbe bastato controllare il gioco con il possesso palla per qualche minuto ancora. Invece no ! è successo quello che nessuno qui in Costa d'Avorio voleva succedesse: Drogba sbaglia dal dischetto sparando il pallone alto sopra la traversa. Subito mi sono ricordato di Roberto Baggio, un signore del calcio, che ci ha fatto "piangere" in quella maledetta finale di Usa ’94 tirando la palla sopra la traversa e la Coppa del Mondo tra le mani degli avversari !
Quindi Drogba sbaglia e nei restanti minuti non succede nulla. Si va ai tempi supplementari. Ma neanche qua il risultato cambia. Si va ai rigori finali. Ecco Gervinho ma anche lui tira sopra la traversa ... ahiaaa.... si presenta lo stopper dei zambesi che segna. Dopo un lunghissimo 0-0 e 18 rigori lo Zambia vince la sua prima Coppa d’Africa.
Chapeau allo Zambia che lo fa con emozione enorme, infatti proprio a Libreville nel 1993 era decollato l’aereo che s’inabissò portandosi via tutta la squadra di calcio dello Zambia! Nessun sopravvissuto. Quando si dice destino.

Un'ultima fatto davvero bizzarro riguarda l'equipe della Costa d'Avorio con il cammino e i risultati ottenuti in questa Coppa d'Africa:
FASE A GIRONI - GRUPPO B:CdI - Sudan 1-0; CdI - Burkina Faso 2-0; CdI - Angola 2 -0;
SEMIFINALE: CdI - Guinea Equatoriale 3-0;
FINALE: il risultato al termine della partita con lo Zambia è stato 0 - 0. Poi i rigori !!
Insomma la Costa d'Avorio malgrado non abbia subito nessun gol, ha di fatto perso la Coppa d'Africa.

FORZA ELEFANTI !!

sabato 11 febbraio 2012

Non tutti gli sbagli vengono per cuocere


Il dizionario della lingua italiana alla la parola sbaglio riporta quanto segue: errore, inesatta azione che porta a un esito non corretto, commettere uno sbaglio di valutazione.
Bene, se l'hanno scritto è perché vero.
Domenica scorsa invece avrei detto in un ipotetico dizionario della lingua di Carlo alla parola sbaglio: errore, inesatta azione che porta a un esito positivo, grazie a uno sbaglio di valutazione.
Meglio che mi spieghi. Durante la mattinata di domenica ho pensato, avendo finalmente ricevuto da parte di mia sorella la ricetta, di cucinare la faraona con l'alternativa che avrei messo il mezzo pollo che mi trovavo ancora nel congelatore. Insomma la gallina se non è la sorella della faraona è comunque la cugina. Detto e fatto e dopo aver tolto il sacchetto con il pollo a scongelare via di corsa per i marchè a cercare il sedano, qui difficile da trovare, ma trovato. Per le carote e pomodorini bisogna andare fino al marchè di Treicheville. Andato e tornato. Tempo trascorso un'ora e tanto caldo, comunque dopo mi aspetta la piscina. Incomincio con il lavare bene le verdure, è buon consiglio in Africa il lavare molto bene frutta e verdura, asciugata, spezzettata e pronta di essere gettata nella pentola. Leggo da istruzioni precise di Giuditta che bisogna prima cuocere il pollo/faraona in una pentola con un po' d'olio extra vergine. Olio extra messo, acceso il fuoco sotto la pentola, prendo il pollo..... porca puzzola... ma questo non è pollo ma bensì coniglio, di quello nostrano ma sempre coniglio. E adesso ?? ... cuciniamo il coniglio ! Quindi passo dalla ricetta faraona di mia sorella a quella di coniglio di mia madre. L'olio extra è già in padella, i chiodi di garofano ci sono, qualche foglia di salvia devo averla da qualche parte e di sale ce ne vuole poco. La polenta me l'ha lasciata mia madre nel suo recente passaggio in Costa. Certo che la polenta con questo caldo..... vabhee tanto la mangio sul tardi e dopo la piscina. Metto il tutto nel forno, coniglio compreso, adesso un'ora di cottura e quindi un'ora di attesa che mi permette di fare un giro tra siti vari e dopo finalmente in piscina, con il caldo che fa !! Mia madre mi viene in aiuto via Skype con i piccoli e sempre utili dettagli. Passa un'ora. Cotto è cotto la polenta è quella precotta quindi la si cuoce in pochi minuti, miracoli della "nuova agricoltura" e quindi la preparo al mio ritorno. Via di corsa in piscina un po di fresco. Arrivato a bordo vasca incontro due amici che dopo uno scambio di saluti e due chiacchiere mi congedo con il dire: scusate ma vado a nuotare un pò. Per risposta, con tanto di sorriso, ho ricevuto: sbrigati che sta arrivando un temporale, è proprio dietro di te ! Bene, appena incimincio a nuotare ecco il forte vento che spazza via tutto e porta foglie carta e plastica in acqua e che precede la sicura forte pioggia. Se fossi stato in un fumetto si sarebbero visti uscire sbuffi di vapore dalle mie orecchie. Quindi fuori dalla piscina e di corsa a chiudere le finestre che staranno già sbattendo. Il cielo sempre più viola che nero !! ed infine ecco la pioggia. Tanta. Un'acquazzone.
E adesso che faccio ?? Behhhh intanto mi sono cambiato e messo una maglietta, non sembra ma l'abbassamento di calore dai 37 ai 27 gradi in pochi minuti dona la sensazione di freddo. Dietro le finestre solo grigio, lampi, tuoni e tanta pioggia con il vuoto nelle strade mi sono messo a cuocere la polenta. Il temporale è durato tutto il tempo per gustarsi, ben chiuso in casa, la polenta con l'ottimo coniglio al forno che posso dire è riuscito quasi buono come quello di mia madre che lo fa buono come quello di mia nonna Carolina.
Cosa ha da vedere tutto questo con la parola sbaglio che nel mio ipotetico dizionario direbbe: inesatta azione che porta a un esito positivo, grazie a uno sbaglio di valutazione ?
Confondendo il conoglio con il pollo ho realizzato una delle promesse che avevo fatto agli inizi del 2011 ( mio Post al seguente indirizzo : http://cicciblog.blogspot.com/2011_01_01_archive.html ) e cioè quello di cucinare il coniglio come lo cucina mia madre (che poi e' buono come quello di mia nonna Carolina).
Un pò in ritardo... lo sò, ma le promesse non hanno tempo !
Adesso mi devo sforzare di realizzare la prossima promessa che è quella di mangiare meno carne ma non prima di cucinare la faraona, ottima, come quella di mia sorella tanto buona ma mangiata ormai due Natali fa sigh sigh ....

domenica 5 febbraio 2012

Proverbio


On peut fair baisser les yeux aux gents qui vous aiment, mais on ne peut pas faire baisser les yeux qui vous désirent.

Possiamo far abbassare gli occhi di chi ci ama, ma non possiamo far abbassare gli occhi a chi ci desidera.

martedì 17 gennaio 2012

Il regalo più bello


L'attesa, che non era certo cominciata quella mattina ma già qualche settimana prima, in quella del 19 dicembre scorso era molto più sentita in quanto il suo viaggio da Milano cominciava al mattino presto e si concludeva alla sera con l'arrivo del volo Air France 702 via Parigi qui ad Abidjan in Costa d'Avorio. Mia madre Eugenia con i suoi non giovanissimi anni ma con tanta esperienza e tanto coraggio ha deciso di rendere visita a suo figlio per quello che sarà un regalo veramente speciale. A Natale la parola regalo è tra le più gettonate ma quella di "speciale" no ! e il mio l'ho appena ricevuto. Tutto é cominciato agli inizi di Novembre con una delle nostre chiamate via internet e parlando del tanto e a volte del niente, a mia madre gli è scappata la frase: "qui da noi stanno già preparando gli addobbi per la città e io non so cosa fare a Natale". La mia risposta: "perchè non vieni a trovarmi ad Abidjan e passare le feste con me?". Detto e fatto..... come se fosse stato tutto semplice. Ma di semplice c'è solo il modo con cui io digito i tasti nello scrivere questo post. Infatti per avere il visto bisogna andare su internet e prenotare la visita all'Ambasciata ivoriana a Roma, prenotare i biglietti Milano - Roma via treno e quello via aerea per la Costa d'Avorio, partire andare a Roma, trovare l'Ambasciata, documenti vari da esebire, un piccolo colloquio, di nuovo in stazione e viaggio di ritorno a Milano (tutto questo un grazie a mani piene a Marina e al "Comandate Rapone" per me fortunato, solo Giancarlo). Visto pronto e valigie pure, non fa tanto italiano ma ci si azzecca, preso l'aereo con arrivo a Paris, la Ville Lumière. Imbarco per per Abidjan? Preso ! Alle ore 19,30 l'arrivo. Akwaba in Costa d'Avorio mamma Eugenia !!!
Ecco il più difficile è passato..... e invece no !! C'è ancora l'adattamento al tutto nuovo come alla casa, al mangiare, al clima caldo, alla lingua e non per ultimo al convivere con tuo figlio, il più difficile !! hiiiiiiii


E ancora..... andare a visitare Assinie-Mafia e conoscere Ana la proprietaria con i suoi coccodrilli mangia chiwawa e la prima partita a carte di Njambi; Grand Bassam e le sue forti onde echeggianti tutta la notte e per tutto il giorno. E ancora.... Abidjan di giorno con il suo traffico fatto di code ovunque e di taxi autoscontro ma con l'arrivo della notte con i suoi ristoranti quieti sulla bella laguna a gustarsi la brezza dell'oceano; oppure nei suoi Maquis con un tavolino e due sedie a mangiare poulet braisé con athiéké e aloko (banane fritte)! Tutto buono e abbondante da
leccarsi le dita ! Le sere a cucinare paste varie, le ottime lasagne che non hai più rifatto, polenta e coniglio ... in Africa non è da poco, deh ! E ancora...... visitare Grand Lahou, Sassandra, Grand Berebi con la sua stupenda baia e mangiare in spiaggia a bordo riva tanto da lavarsi le mani direttamente nell'oceano; a San Pedro da Stefano nel suo piccolo e soave Jardin d'Ivoire e l'inizio al nuovo 2012 ad inviti di danza ! E ancora .... la visita alla vera capitale Yamoussoukro, con la sua Basilica di nostra Signora della Pace, per molti ivoriani la copia di quella di San Pietro, la sua bella Moschea Bianca e non per ultima la "Fondazione Félix Houphouët-Boigny" che porta il nome del fondatore e primo Presidente della Costa d'Avorio che per un gioco del destino è una Fondazione per la ricerca della Pace. E ancora ..... la partecipazione alla partita "Amichevole dopo la guerra" allo stadio di Abidjan nel settore VIP al grido "Mi chiamo Eugenia e non sono una terrorista...." ! E ancora .... le folle di persone che la notte invadevano Plateau per vedere le stupende coreografie di luci ed addobbi natalizi; e sempre al Plateau aspettare le 6 del pomeriggio per vedere l'invasione dei pipistrelli e stare dei minuti con il naso all'insù; l'Harmathan il vento del deserto e la sua sabbiolina, le partite a scala 40, Alassan ! E ancora..... i marchée (mercati) vari: Trechville, Adjame, Plateau con i suoi mille odori e colori con bambini dappertutto: seduti, sdraiati, quieti, chiassosi, tra le bancarelle di legno, sopra e sotto i tavoli delle bancarelle, in spalla, in braccio, al dorso e per mano. Bambini ovunque. Ma con le "mamà" sempre di guardia con i loro catini di frutta e verdura o di panni e stoffe e un via vai ovunque, caotico ma funzionale.

Per terminare chiudo col ripetere quello che ho detto all'aeroporto quando si è voltata per andare agli imbarchi:
Mamma Eugenia parte e anche se molti ricordi restano forti, vivi e presenti qualche cosa di triste e vuoto rimane fra noi che sarà colmato dal nostro prossimo incontro.
Grazie Mà, ti ri-aspetto a braccia aperte.
Tuo figlio,
Carlo

P.S.: Alla fine mi è costata più fatica a digitare i tasti per scrivere questo articolo che tu ad affrontare questo viaggio. Chapeau, Eugenia!







domenica 1 gennaio 2012

Saluti a due amici.

Alle ore 23e59 di ogni 31 Dicembre saluto un caro amico di viaggio e rimango un po' triste e quindi non festeggio mai a quell'ora. Quest'anno è toccato salutare il 2011 portandosi via le sue tante cose belle che mi ha regalato ed anche quelle brutte, ma di queste ultime me ne dimentico subito dopo. Poi succede che arriva un nuovo amico con tante cose nuove da mostrarmi e quindi perché non festeggiare colui che mi deve tenere compagnia per un'anno intero. AKWABA 2012 !!

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Dalla spiaggia di Grand Berebi il modo di festeggiare il vecchio e il nuovo anno dei pescatori ghanesi.