giovedì 7 aprile 2011

7 Aprile ad Abidjan

Se l'esperienza di una settimana chiuso in casa senza mai uscire l'avevo già vissuta quando avevo subito l'intervento chirurgico ai legamenti del ginocchio (circa 20 anni fà e ben accudito da mamma e nipotino) il fatto di vivere una settimana senza acqua è la prima volta. Inoltre come é successo all'alba che hanno ridato si acqua nelle tubature ma lo é stato per meno di un minuto, giusto qualche bottiglia. Niente pentole o secchi vari. Mannaggia.
La situazione diplomatica è allo stallo. Le reti telefoniche non funzionano più.
Invece é successo, imprevedibile ma é successo: Mi trovavo al telefono quando sento un forte rumore di carri che passano proprio nelle strade adiaciante al mio terrazzo e la curiosità mi ha portato a sbirciare dietro le tende. Mi vedo parecchi veicoli corazzati bianchi delle Nazioni Unite che si arrestano e indugiano sulla direzione da prendere. Io indugi non ne ho avuti e con le mie belle braccia ho richiamto l'attenzione dei caschi blu e così qualche minuto dopo mi sono trovato all'interno e ben scortato a destinazione nella loro base.

Se questo é un bene per me non lo può essere per il mio blog. Purtroppo dalla base, più che lontana diciamo che si trova isolata e il contatto e la realtà della vita con gli altri 4 milioni non sarà più la stessa. Peccato.
In compenso sono uscito da quell'isolamento e respiro meglio. L'ultima cosa che ho fatto e' quella di aver consegnato la chiave di casa mia ai guardiani. Si prendano tutto e arrivederci a presto.
L'ultima cosa che ho visto prima che chiudessero lo sportello erano dei buchi al posto delle belle vetrate del mio compound e le mie piantine di peperoncino a cui nessuno darà l'acqua.

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