mercoledì 31 marzo 2010

Ouarzazate e il cinema

A chi mi avesse chiesto cosa c'entri il Marocco con il cinema e Hollywood avrei detto: Nulla! Non cosi' dopo il mio viaggio che ho intrapreso nell’aprile del 2007 in Marocco ed esattamente sulla strada che porta da Marrakech a Zagora, attraversando la valle del Dadès (una fertile valle piena di coltivazioni di datteri) e si arriva nella cittadina di Ouarzazate sorta negli anni venti a ridosso del deserto sabbioso del Sahara per opera dei francesi come centro militare ed amministrativo. Per millenni qui ci facevano tappa per via di alcune oasi le carovane con i suoi numerosi dromedari che nel tragitto dalle miniere di sale del Mali portavano sulla costa marocchina.
Un luogo davvero bello e rilassante con i suoi caldi paesaggi, con le sue dune color ocra giusto fuori dalla citta’, spazi enormi e tanta luce e tanta quiete insomma uno scenario davvero molto suggestivo. Tanto suggestivo che e’ diventata l’ Hollywood d’Africa infatti Ouarzazate e’ piena di studi cinematografici e qui sono stati girati parecchi film famosi : Il Gladiatore, Alexander, Asterix e Cleopatra, Lawrence d’Arabia, Le Crociate (con l’incredibile ricostruzione di Gerusalemme durante le crociate), Babel e ultimo ma non ultimo Il te’ nel deserto di Bernardo Bertolucci, tanto che e’ sorto un museo del cinema dove si possono ammirare i costumi e le scenografie.
Insomma me la ricordo come una bella giornata rilassante per il paesaggio, per la visita agli studi e per una buona mangiata di cous-cous.

sabato 27 marzo 2010

Boribana

Alle spalle di Sebroko, che e' il nome di un ex hotel sulla laguna di Abidjan nel quartiere di Attecoube e dove io lavoro, c’e’ il quartire Boribana che e’ un nome in Diuola (lingua del commercio nell'Africa dell'Ovest e delle tribu' dei Malenke e Bambara’) e che tradotto vuol dire “la course est terminée” (la corsa e' finita) in quanto, come si vede chiaramente dalla foto, proprio non c’e’ piu’ spazio per andare oltre ...... se non quella di costruire nella laguna e fare delle palafitte e quindi sarebbero i primi passi per diventare una nuova Venezia.

mercoledì 10 marzo 2010

Mission to Haiti. Rientro. Conclusioni

Quando si parla di terremoto chiunque sa che e’ qualche cosa di terribile sia nel momento della scossa che nei giorni a seguire. Aggiungendo la cifra ultima di 250.000tra morti e dispersi fa ancora piu’ male e tormento. Spiegarne poi la tanta sofferenza morale fisica e materiale e’ praticamente impossibile, anche se con la tecnologia le immagini ci rendono il tutto piu’ vero, vicino e diretto. Comunque ho trovato aneddoti curiosita e storie che mi hanno permesso di tracciare delle conclusioni.
La morte non e’ democratica cosí come la fortuna.
Tutti mi hanno assicurato che malgrado la scossa sia durata all’incirca 30 secondi fisicamente non si ha il tempo per scappare per due fattori : la sorpresa o lo stupore essendo il terremoto un evento imprevidibile e tra i forti sobbalzi, vibrazioni e i tremolii si perde il senso dell’equilibrio e tutte le forze sono impiegate nel cercare di reggersi in piedi.
Ognuno ha vissuto delle realta’ completamente differenti nello stesso sisma, molti che sono soppravvisuti al crollo di un edificio o si sono trovate in zone fortemente colpite hanno pensato che tutta la citta’ di Port-au-Prince fosse rasa al sulo, scoprire parecchi giorni dopo che la propria casa era totalmente intatta in quartieri del tutto illesi. Altri che essendo in costruzioni basse o all’esterno in spazi aperti, se non addirittura in macchina, ha pensato si a un sisma, ma comunque una violenta scossa e niente piu’, tanto che un padre ha dato per scontato che la sua famiglia fosse incolume come lui. Scoprendo ore dopo che la fortuna come la morte, tanto democratica non e’.
L'ormai sepolta speranza per gli haitiani con le sue quasi chilometriche code alle ambasciate (canadese e quella degli states fra tutte) con tanta gente che per avere accesso ha passato la notte sui marciapiedi adiacenti per essere tra i primi il giorno dopo e parlo di centiaia di persone, alcune con bambini a seguito.
Le innumerevoli organizzazioni che hanno preso d’assalto la capitale haitiana e propensi nel fare il massimo spero che riescano nel breve a portare aiuti concreti (non parlo di cibo in quanto la distribuzione magari con alcuni problemi e’ avvenuta e avviene regolarmente) ma parlo a nome di tutte le tante persone che vivono nelle tende di fortuna e tra non molto sara' la stagione delle pioggie con i suoi nubifragi e uragani.
Insomma anche se la vita ha ripreso con il suo solito vivere si legge chiaramente negli sguardi o sui visi un qualcosa di triste.
Bon courage Haiti.























venerdì 5 marzo 2010

I sogni da bambino

Oggi nel bel mezzo dei 40 anni ogni volta che guardo la volta celeste mi aspetto di vedere il cielo azzurro con un bel sole, magari con qualche piccola nube di panna bianca o se di notte miriadi di puntini luminosi per stelle e perché nò con un spizzico di luna. A volte é cosí e moltre altre volte no. Quando ero ragazzino invece scrutavo il cielo e quando vedevo una scia bianca di un aeroplano o se di notte le sue luci a intermittenza che sembrava dribblare i punti bianchi, rimanevo svariati minuti con il naso all'insú a seguirlo e mi ponevo la stessa domanda "dove vai ?" e facevo una specie di gioco dove mi immaginavo di essere un passeggero e di fantasticarne la meta e di poter cosí viaggiare. Oggi che effettuo parecchi voli sia per lavoro che personali quando guardo fuori dal finestrino penso che ci sia un ragazzino che sta con il naso all'insú e che sogna di essere al mio posto e vorrei dirgli a quel ragazzino che a volte i sogni si realizzano e poi volano via per far spazio a dei nuovi.

giovedì 4 marzo 2010

Mission to Haiti 3parte

8' GIORNO (giovedi 18 feb) Giornata di lavoro, thats it is!
9' GIORNO (venerdì 19 feb) Giornata di lavoro. C'est tout.
10' GIORNO (sabato 20 feb) A parte l'aver acquistato una mocca da 3 tazze e finalmente bevuto un buon caffè espresso, anzi 3, nothing to special.
11' GIORNO (domenica 21 feb) Domenica passata a leggere.
Sera cucinato pasta con sugo alle olive per tutti: Michalakis Protopapas cipriota, Thomas il greco et Pascal fotografo della missione, spagnolo. Uscita a piedi per il quartiere. Nelle piazze degli sfollati hanno installato degli grandi schermi e proiettano videoclip musicali e soap opera.
12' GIORNO (lunedì 22 feb) Alle 4 del mattino svegliato da una scossa di terremoto a mio avviso forte. Thomas fa una previsione di 4 gradi Richter o piu'. Mio primo istinto é stato aprire la porta-finestra della camera e stare sul terrazzino. Nessuno ha piú dormito. (verificato su in internet la scossa: magnitudo 4.7). Alle 10 percepita una leggera scossa, si continua a lavorare. In serata Michalakis mi invita al CITS per un barbecue, birra e pollo breisé. Un altra piccola scossettina ci da piu' brio.
13' GIORNO (martedì 23 feb) Ore 1e30 di notte nuova scossa di terremoto magnitudine 4.7 scappo dal letto e come ormai consuetudine vado sul terrazzino pronto a saltare, peccato che questa volta prendo lo spigolo muro-porta e ne fa le spese l'occhio sinistro che a parte un piccolo taglio al sopracciglio rimane blu ecchimosi come ricordo per tutta la giornata, come se ce ne fosse bisogno! 20 minuti dopo una piccola scossa sismica mi fa scappare di nuovo sul terrazzino. Non si dorme. Serata al Barak per una fresca birra con Michalakis. Alle 20 si aggiunge Thomas e si va per una pizza al "Fresco latte" gestito da una simpatica signora svizzera italiana che ci racconta un aneddoto sul terremoto: quel pomeriggio il marito si trovava per questione di lavoro in un ufficio dell'hotel Montana (totalmente crollato con centinaia di morti) e che nel momento del boato (tutti mi hanno confermato che prima della scossa hanno udito un forte rumore, di un botto come quello di una forte esplosione) e che per la tanta paura si e' gettato istintamente sotto il tavolo e tutto ha incominciato a vibrare con forti sussulti e tutto gli e' crollato adosso ma lui ha continuato a stare attaccato al tavolo salvandosi cosi' la vita. La signora che discuteva con lui purtroppo non ce l'ha fatta.
14' GIORNO (mercoledì 24 feb) Notte tranquilla. Thomas invita Lea (ghaneese)a dormite da noi in quanto Michalakis resta con amici.
15' GIORNO (giovedi 25 feb) Alle 11 arrivano Fatou ed Aspa: Welcome back !!