Cette fête traditionnelle est orchestrée par la communauté N’Zima pour symboliser les concepts de démocratie et de justice sociale. Les N’Zima se retrouvent autour de leur chef et aux sons des tams-tams pour faire le bilan de l’année écoulée, et éventuellement dénoncer ou les injustices commises, ou de les confesser publiquement dans le cadre d’une demande de pardon aux siens et d’un repentir. La fête de l’Abissa est célébrée entre fin octobre et début novembre dans la ville de Grand Bassam, la première capitale de la Côte d'Ivoire, plus ou moins de 40 km d'Abidjan.
Questa tradizionale festa è stata creata da parte della comunità N'Zima a simboleggiare i concetti di democrazia e di giustizia sociale. La popolazione degli N'Zima si raccoglie intorno al loro " Roi" a suoni di tamburi per verificare il bilancio dell'anno passato ed eventualmente risolvere o denunciare le ingiustizie e di confessare pubblicamente la richiesta di perdono ed il suo pentimento. La celebrazione dell' Abissa si celebra tra fine ottobre e inizio novembre nella cittadina di Grand Bassam, che e' stata la prima capitale della Costa d'Avorio a circa 40 km da Abidjan.
Vivi una buona e onorevole vita in modo che, quando ci ripenserai potrai godertela una seconda volta
martedì 17 novembre 2009
lunedì 9 novembre 2009
Il mio Paese e i suoi Eroi
Chi e' morto per la mia vita? Mi sono posto questa domanda parecchie volte in quanto mi é sempre piaciuta la storia e in particolare quella italiana con i suoi eroi o almeno tali sono stati dipinti nei libri e nei racconti: Roma e i suoi Cesari, Scipione, Salvo D’Acquisto, Garibaldi, Pinelli, Falcone e Borsellino, Moro, Tortora nonche’ le cinque giornate di Milano, Cefalonia, El’Alamain, Napoli con la sua insurrezione, Bologna e la sua Stazione .... e quant’altri ancora.
Ma di uno in particolare ho un ricordo sempre vivo che mi ha “preso dentro”, affascinato. tanto che ogni compito in classe dove potevo lo intercalavo: Enrico Toti nato il 20 agosto del 1882 a Roma era ferroviere quando perdette la gamba sul lavoro ma continuera’ essere un valido ciclista, infatti nonostante la mutilazione girò Europa e l’Africa (arrivo’ fino in Sudan) in bicicletta. Insistette talmente tanto che convinse le alte sfere militari a mandarlo al fronte nella Grande Guerra addirittura in trincea di prima linea, volontario del III reggimento Bersaglieri Ciclisti. La sua ferma intenzione è quella di entrare a Trieste per primo sventolando il tricolore. Il 6 Agosto del 1916 è previsto l'attacco di quota 85, una collina ad est di Monfalcone, Enrico Toti si lanciò con fucile e stampella nel combattimento, ferito già da due colpi lanciò la sua gruccia contro il nemico al grido di "Viva l'Italia". Un terzo colpo lo uccide. A seguito di questo gli venne conferita la Medaglia D'oro al valor militare.
Questo “eroe” mi ricorda la Storia italiana che ha il sapore di liberta’, di sofferenza e di unità.
Ma di uno in particolare ho un ricordo sempre vivo che mi ha “preso dentro”, affascinato. tanto che ogni compito in classe dove potevo lo intercalavo: Enrico Toti nato il 20 agosto del 1882 a Roma era ferroviere quando perdette la gamba sul lavoro ma continuera’ essere un valido ciclista, infatti nonostante la mutilazione girò Europa e l’Africa (arrivo’ fino in Sudan) in bicicletta. Insistette talmente tanto che convinse le alte sfere militari a mandarlo al fronte nella Grande Guerra addirittura in trincea di prima linea, volontario del III reggimento Bersaglieri Ciclisti. La sua ferma intenzione è quella di entrare a Trieste per primo sventolando il tricolore. Il 6 Agosto del 1916 è previsto l'attacco di quota 85, una collina ad est di Monfalcone, Enrico Toti si lanciò con fucile e stampella nel combattimento, ferito già da due colpi lanciò la sua gruccia contro il nemico al grido di "Viva l'Italia". Un terzo colpo lo uccide. A seguito di questo gli venne conferita la Medaglia D'oro al valor militare.
Questo “eroe” mi ricorda la Storia italiana che ha il sapore di liberta’, di sofferenza e di unità.
Iscriviti a:
Post (Atom)