Chi e' morto per la mia vita? Mi sono posto questa domanda parecchie volte in quanto mi é sempre piaciuta la storia e in particolare quella italiana con i suoi eroi o almeno tali sono stati dipinti nei libri e nei racconti: Roma e i suoi Cesari, Scipione, Salvo D’Acquisto, Garibaldi, Pinelli, Falcone e Borsellino, Moro, Tortora nonche’ le cinque giornate di Milano, Cefalonia, El’Alamain, Napoli con la sua insurrezione, Bologna e la sua Stazione .... e quant’altri ancora.
Ma di uno in particolare ho un ricordo sempre vivo che mi ha “preso dentro”, affascinato. tanto che ogni compito in classe dove potevo lo intercalavo: Enrico Toti nato il 20 agosto del 1882 a Roma era ferroviere quando perdette la gamba sul lavoro ma continuera’ essere un valido ciclista, infatti nonostante la mutilazione girò Europa e l’Africa (arrivo’ fino in Sudan) in bicicletta. Insistette talmente tanto che convinse le alte sfere militari a mandarlo al fronte nella Grande Guerra addirittura in trincea di prima linea, volontario del III reggimento Bersaglieri Ciclisti. La sua ferma intenzione è quella di entrare a Trieste per primo sventolando il tricolore. Il 6 Agosto del 1916 è previsto l'attacco di quota 85, una collina ad est di Monfalcone, Enrico Toti si lanciò con fucile e stampella nel combattimento, ferito già da due colpi lanciò la sua gruccia contro il nemico al grido di "Viva l'Italia". Un terzo colpo lo uccide. A seguito di questo gli venne conferita la Medaglia D'oro al valor militare.
Questo “eroe” mi ricorda la Storia italiana che ha il sapore di liberta’, di sofferenza e di unità.
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