Dai quartieri di Riviera, Youpogoun, Adjamè, Abobo, Angrè et Port Bouet migliaia di persone ogni mattina invadono i quartieri amministrativi di Plateau (foto), Cocody e Zone-4 per studio o per lavorare nei numerosi uffici o nelle case dei bianchi. In Abidjan la gente per spostarsi ha due possibilità: i mezzi pubblici che sono gli autobus e i traghetti lagunari o quelli privati che sono i taxi. Purtroppo i traghetti lagunari sono limitati potendo fare la tratta solo da sponda a sponda e solo tra i quartieri che si affacciano sulla laguna. Invece i mezzi pubblici sono molto scarsi ed inaffidabili praticamente inesistenti e quelli che riescono a viaggiare sono sempre così stracolmi che le persone sono pressate fra di loro come sardine e non di rado in alcuni autobus le porte e i vetri sono dei veri optional. A volte mi domando come facciano... a stare così pressati. In generale gli abijanesi per spostarsi preferiscono i mezzi detti “en commun” (insieme) che sono dei minibus di 10 posti ma che ne arrivano a trasportarne anche il doppio di cui 2 o 3 vicino al conducente e questi mezzi sono chiamati "Gbaka". Hanno tragitti ben precisi da un comune all’altro e la fermata finale, di solito costituita da un piazzale o comunque uno spiazzo, è chiamata “la gare" (la stazione). Non mancano le soste volanti, termine mai più azzeccato dato che a volare in senso fisico sono le persone che si lanciano per scendere in quanto il conducente non si ferma, rallenta, ma non si ferma per non dover sprecare benzina inutile. Giovani, anziani, donne o bambini nessuna differenza tutti sono solo dei passeggeri. Oltre al conducente sui Gbaka c'e' un secondo addetto che é il bigliettaio che naturalmente è colui che riscuote i soldi della tratta e impartisce gli ordini nei finestrini e portelli sempre aperti per spostare i passeggeri e fare sempre nuovo spazio, come se ce ne fosse, ma che con i suoi urli di spazio se ne trova. Quando il Gbaka collettivo è pieno (al mattino presto e alla sera tardi lo sono sempre) il posto del bigliettaio durante il tragitto è al di fuori del mezzo appeso allo sportello scorrevole, o come la maggior parte dei casi é con i piedi sui paraurti e aggrappato al tetto del veicolo. Quando mi capita di seguire uno di questi mezzi con tanto di personale aggrappato dietro oltre che a prendere una certa distanza spero sempre che quel paraurti, a volte del tutto piegato e deformato, resista ancora .... e tanto !!
Infine ci sono i taxi e anche questi di due tipi: quelli che viaggiano per tutti i quartieri della metropoli abijanese che si riconoscono per il colore "orange" (l’arancione è il colore nazionale della Costa d’Avorio) e spesso hanno delle scritte sul paraurti posteriore, poi ci sono quelli che viaggiano solo dentro un determinato quartiere, ed a ogni quartiere il taxi corrisponde a un colore preciso: Giallo per Cocody e 2-Plateau, Blu per Youpougon, Verde per Koumassi e Marcory, Beige per Port Bouè.
Questi ultimi taxi sono chiamati Woro-Woro termine che in Nouchi (modo di parlare il francese sulla strada) sta a significare qualcosa di vecchio e da cambiare. Basta guardare un woro-woro per capirne il significato.
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