Sono due mesi che pesano come macigni. Dal 28 novembre, giorno del secondo turno delle elezioni presidenziali la Costa d'Avorio sta vivendo un'altro dei suoi momenti difficili, di terrore, praticamente sull'orlo della guerra civile. Malgrado le prime elezioni libere da oltre un decennio si siano effettuate in modo democratico e corretto il risultato é che oggi gli ivoriani si ritrovano con due Presidenti e giornalmente non mancano incidenti, scontri e violenze. Purtroppo in occidente se ne sente parlare poco. In mezzo a questi violenti scontri tribali o etnici e religiosi c'é tanta sofferenza e morti. La Costa d'Avorio per essere davvero indipendente deve imparare la convivenza e liberarsi del passato e raggiungere un obiettivo in comune.
Il mio articolo non ha niente di politico e non vuole prendere nessuna posizione.
Perché allora questo articolo? Per dire che sono e devono essere gli ivoriani autori del loro destino e trovare la migliore soluzione perché, nonostante tutto, questo Paese ce la fará, e come noi con le nostre passate guerre, li renderanno ancora piú forti.
Bon courage Côte d'Ivoire, tout l'Afrique te regarde.
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