Vivi una buona e onorevole vita in modo che, quando ci ripenserai potrai godertela una seconda volta
martedì 17 gennaio 2012
Il regalo più bello
L'attesa, che non era certo cominciata quella mattina ma già qualche settimana prima, in quella del 19 dicembre scorso era molto più sentita in quanto il suo viaggio da Milano cominciava al mattino presto e si concludeva alla sera con l'arrivo del volo Air France 702 via Parigi qui ad Abidjan in Costa d'Avorio. Mia madre Eugenia con i suoi non giovanissimi anni ma con tanta esperienza e tanto coraggio ha deciso di rendere visita a suo figlio per quello che sarà un regalo veramente speciale. A Natale la parola regalo è tra le più gettonate ma quella di "speciale" no ! e il mio l'ho appena ricevuto. Tutto é cominciato agli inizi di Novembre con una delle nostre chiamate via internet e parlando del tanto e a volte del niente, a mia madre gli è scappata la frase: "qui da noi stanno già preparando gli addobbi per la città e io non so cosa fare a Natale". La mia risposta: "perchè non vieni a trovarmi ad Abidjan e passare le feste con me?". Detto e fatto..... come se fosse stato tutto semplice. Ma di semplice c'è solo il modo con cui io digito i tasti nello scrivere questo post. Infatti per avere il visto bisogna andare su internet e prenotare la visita all'Ambasciata ivoriana a Roma, prenotare i biglietti Milano - Roma via treno e quello via aerea per la Costa d'Avorio, partire andare a Roma, trovare l'Ambasciata, documenti vari da esebire, un piccolo colloquio, di nuovo in stazione e viaggio di ritorno a Milano (tutto questo un grazie a mani piene a Marina e al "Comandate Rapone" per me fortunato, solo Giancarlo). Visto pronto e valigie pure, non fa tanto italiano ma ci si azzecca, preso l'aereo con arrivo a Paris, la Ville Lumière. Imbarco per per Abidjan? Preso ! Alle ore 19,30 l'arrivo. Akwaba in Costa d'Avorio mamma Eugenia !!!
Ecco il più difficile è passato..... e invece no !! C'è ancora l'adattamento al tutto nuovo come alla casa, al mangiare, al clima caldo, alla lingua e non per ultimo al convivere con tuo figlio, il più difficile !! hiiiiiiii
E ancora..... andare a visitare Assinie-Mafia e conoscere Ana la proprietaria con i suoi coccodrilli mangia chiwawa e la prima partita a carte di Njambi; Grand Bassam e le sue forti onde echeggianti tutta la notte e per tutto il giorno. E ancora.... Abidjan di giorno con il suo traffico fatto di code ovunque e di taxi autoscontro ma con l'arrivo della notte con i suoi ristoranti quieti sulla bella laguna a gustarsi la brezza dell'oceano; oppure nei suoi Maquis con un tavolino e due sedie a mangiare poulet braisé con athiéké e aloko (banane fritte)! Tutto buono e abbondante da
leccarsi le dita ! Le sere a cucinare paste varie, le ottime lasagne che non hai più rifatto, polenta e coniglio ... in Africa non è da poco, deh ! E ancora...... visitare Grand Lahou, Sassandra, Grand Berebi con la sua stupenda baia e mangiare in spiaggia a bordo riva tanto da lavarsi le mani direttamente nell'oceano; a San Pedro da Stefano nel suo piccolo e soave Jardin d'Ivoire e l'inizio al nuovo 2012 ad inviti di danza ! E ancora .... la visita alla vera capitale Yamoussoukro, con la sua Basilica di nostra Signora della Pace, per molti ivoriani la copia di quella di San Pietro, la sua bella Moschea Bianca e non per ultima la "Fondazione Félix Houphouët-Boigny" che porta il nome del fondatore e primo Presidente della Costa d'Avorio che per un gioco del destino è una Fondazione per la ricerca della Pace. E ancora ..... la partecipazione alla partita "Amichevole dopo la guerra" allo stadio di Abidjan nel settore VIP al grido "Mi chiamo Eugenia e non sono una terrorista...." ! E ancora .... le folle di persone che la notte invadevano Plateau per vedere le stupende coreografie di luci ed addobbi natalizi; e sempre al Plateau aspettare le 6 del pomeriggio per vedere l'invasione dei pipistrelli e stare dei minuti con il naso all'insù; l'Harmathan il vento del deserto e la sua sabbiolina, le partite a scala 40, Alassan ! E ancora..... i marchée (mercati) vari: Trechville, Adjame, Plateau con i suoi mille odori e colori con bambini dappertutto: seduti, sdraiati, quieti, chiassosi, tra le bancarelle di legno, sopra e sotto i tavoli delle bancarelle, in spalla, in braccio, al dorso e per mano. Bambini ovunque. Ma con le "mamà" sempre di guardia con i loro catini di frutta e verdura o di panni e stoffe e un via vai ovunque, caotico ma funzionale.
Per terminare chiudo col ripetere quello che ho detto all'aeroporto quando si è voltata per andare agli imbarchi:
Mamma Eugenia parte e anche se molti ricordi restano forti, vivi e presenti qualche cosa di triste e vuoto rimane fra noi che sarà colmato dal nostro prossimo incontro.
Grazie Mà, ti ri-aspetto a braccia aperte.
Tuo figlio,
Carlo
P.S.: Alla fine mi è costata più fatica a digitare i tasti per scrivere questo articolo che tu ad affrontare questo viaggio. Chapeau, Eugenia!
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